Colonia M. M.
Agosto 2015.
Poche notizie trovate anche per questa colonia. Era una colonia del Comune di M. costruita nella località balneare di N. per permettere ai bambini di godere dei benefici del mare e del clima durante la stagione estiva.
Ricordi dall’esplorazione:
Durante la villeggiatura nella provincia di […], decidiamo di andare a cercare questa colonia di cui ci sono davvero poche informazioni sul web. Dopo aver trovato un parcheggio nelle vicinanze (e averlo pagato fior di soldi) ci dirigiamo verso la colonia, che risulta parecchio imboscata, quasi al termine di una via senza uscita, “riparata” dietro a discutibili palazzine sorte in epoche più recenti proprio di fronte a essa.
L’aspetto esterno è abbastanza promettente, fatto salvo per un preoccupante ponteggio lato strada rivelatosi poi “abbandonato” anch’esso, forse lasciato lì per evitare che qualcuno parcheggiasse sotto ai cornicioni fatiscenti. Una volta all’interno dell’area ci siamo subito nascosti agli sguardi, infilandoci tra i 2 fabbricati della Colonia. Da lì eccoci entrare in una specie di magazzino/laboratorio pieno di attrezzi, arredi, materiali edili. C’è un soppalco con pavimento in legno pieno di bottiglie vuote e atrezzi, sembra una piccola officina/falegnameria. La pubblica via è proprio dietro al cancello chiuso che abbiamo di fronte, per cui dobbiamo muoverci piano, senza fare rumore. Troviamo una scala laterale che sale verso il primo piano, così decidiamo di salire. Qui troviamo una grande stanza con in fondo un piccolo palcoscenico, una vecchia tv e numerose sedie; sembra essere la sala teatro, in realtà da una vecchia cartolina trovata on-line risulterà essere originariamente la sala pranzo.
Di fianco, in effetti, c’è la cucina, con all’interno ancora grossi fornelli e cappe di aspirazione. Ci spostiamo ancora e troviamo una specie di reception con una parete rossa e un disegno sul muro che rappresenta tutte le bellezze della città a cui appartiene la Colonia, ovvero la località da cui provenivano i bambini che qui soggiornavano. Il disegno è stato ovviamente rovinato dai soliti scarabocchi ma è ancora in buone condizioni tutto sommato, considerando anche che qui qualcuno ha dato fuoco a del materiale visto che il soffitto è completamente annerito dal fumo. L’ala opposta rispetto alle scale centrali è costituita da grandi stanze vuote, qualche sedia qua e là, muri e soffitti scrostati, finestre rotte ma anche buchi passanti (!) nei muri esterni che stanno contribuendo al degrado della struttura. Ci sono i classici bagni con piastrelline azzurre, sanitari e qualche specchio superstite. Sul lato ovest c’è un ponticello con ringhiera che porta all’altra palazzina ma rovi e altre piante sono cresciuti talmente tanto (siamo al primo piano) da renderlo impercorribile! Peccato perchè proprio di fronte a noi, una finestra aperta, con tanto di tendina bianca ci richiama a lei come le sirene di Ulisse. Al secondo piano c’è anche un grande terrazzo dove ovviamente non è consigliabile uscire in quanto proprio di fronte alle finestre delle case adiacenti. Qui le infiltrazioni hanno portato alla luce i tondini arrugginiti della soletta che sta sotto al tetto e le piante rampicanti entrano dall’esterno. In uno stanzone giacciono numerose le reti dei letti, tutte immagazzinate una di fianco all’altra. Ridiscendiamo la scala centrale fino al pianterreno dove questa parte con un grazioso gradino stondato e un bel colore turchese colora il muro. Il pavimento qui è ancora sano e mostra delle piastrelle con greca lungo le pareti, come già visto in altri posti dell’epoca. Una graziosa porta, turchese anch’essa, conduce in una specie di dispensa piena di masserizie e vecchi mobili. Non c’è altro, usciamo e sempre furtivamente torniamo in strada senza farci vedere. Peccato, avevamo aspettative migliori su questo luogo e anche la palazzina non visitata temiamo sia pressochè vuota. E’ comunque stato divertente, grazie anche all’adrenalina dell’ingresso lampo.
Le foto qui presenti risalgono ad Agosto 2015.