Colonia P.
Gli anni della seconda guerra mondiale segnano profondamente l’Italia che al termine del conflitto si trova militarmente in ginocchio e priva di una struttura economica e sociale adeguata per cercare di far ripartire il Paese. Le ferite sono profonde, l’impegno di P. per aiutare il Paese immediato. A partire dalle vittime più innocenti: i bambini.
In un articolo del febbraio 1947 dal titolo “La nuova colonia marina” di P., contenuto nella rivista aziendale “Notiziario P.”, nata nel 1945, si descrive l’opera con la quale le colonie si prendono cura dei piccoli figli della guerra. Bambini orfani, denutriti e spesso mutilati vengono accolti nelle colonie. “Prima dell’inizio della recente guerra – spiega l’autore dell’articolo – la P. avviava al mare i figli dei propri lavoratori attraverso l’opera di Organizzazioni che agivano al di fuori dell’Azienda.
Per ogni bambino si pagava una somma fissa mensile facendo in modo, naturalmente, che il vitto fosse il migliore possibile, che le condizioni d’ambiente e di pulizia fossero ottime… “.
Così nell’estate del 1947, P. e l’architetto A. A. progettano una colonia interamente di proprietà P.: “Fattici bimbi e presici per mano vagavamo per i dormitori, per il refettorio, per il ricreatorio, per le terrazze, per le aule scolastiche che appena tracciate sulla carta prendevano, per noi, reale consistenza….
La colonia P. di P., dotata di un giardino di 10.000 metri quadri, arriva a ospitare fino a 300 bambini al mese.
Nel 1950 “l’aumento medio di peso è stato di kilogrammi 1,587 e la salute generale è stata ottima”. La colonia funge anche da scuola: il Direttore Didattico commenta “Presto i P.ini torneranno alle loro famiglie migliorati fisicamente, più educati perché tutto in questa Colonia, senza parere, è armonizzato a tale scopo, e col desiderio di tornare ancora”.
In occasione del decimo anno di attività della colonia il 31 agosto 1957, l’Amministratore Delegato dichiara: “…altri dieci anni si sono accumulati sulle nostre spalle dal solatio giorno in cui il Sig.Alberto, –al quale va il nostro memore pensiero- ha inaugurato questa ennesima manifestazione dello spirito sociale e cristiano della P., realizzata a tempo di record per andare incontro ai molti bambini le cui condizioni risentivano in modo pauroso dei molti anni di guerra appena trascorsa. Nè va sottovalutato il fatto che questa Colonia è stata portata a termine mentre tutte le altre aziende stavano esclusivamente concentrandosi sulla ricostruzione dei mezzi di lavoro, resa oltremodo difficoltosa dalla situazione generale”.
In dieci anni la colonia ospita complessivamente 20.041 bambini, l’aumento medio di peso dei bambini è stato di 1,645 chili: “è come se la colonia avesse ‘fabbricato’ 1245 nuovi bambini! E poi, 1.430.000 chili di generi alimentari: 250 tonnellate di latte, 33 tonnellate di carne, 203 tonnellate di pane… E mentre gli ospiti visitano l’edificio, i bambini si raggruppano nel terrazzo e formano il simbolo dell’azienda”.
In un momento difficile P. riesce a dare un contributo concreto per la rinascita del Paese, occupandosi della crescita e del benessere dei bambini. Che rappresentano la speranza. La risorsa su cui l’Italia si affida per ricostruire il proprio futuro.
Le foto qui presenti risalgono ad Agosto 2014.