Casa di Cura M. D.
Aprile 2022.
Premessa
Vidi sul web le foto di questo luogo pubblicate da sempre più persone, anche straniere. Per lo più la foto del lucernario sopra il grande atrio con la ringhiera in ferro battuto e i grandi quadri, che è di fatto la “figurina”. Le mie ricerche continuavano ma senza frutti (non è semplice come oggi, dove ormai qualcuno mette anche il nome in chiaro sul suo sito). Alla fine un amichevole uccellino mi ha svelato l’ubicazione così ci sono potuto andare prima che i vandalismi aumentassero ulteriormente.
Storia
Prima villa, poi sanatorio e infine casa di cura. La storia si trova ovunque ormai, così come le voci sui fenomeni inspiegabili che si sarebbero verificati nell’edificio tra pazienti ed infermieri. Spettri & C. sono sempre un’esca ottima per dubbi personaggi a caccia del “paranormale” che, come diceva Ezio Greggio “para normale, ma, bada ben bada ben bada ben… è normale!”
Esplorazione
Arriviamo sul posto mentre il cielo si fa sempre più scuro e minaccioso. La grande villa appare dopo una salita in mezzo a un bellissimo parco botanico. Il suo aspetto esterno, che è una delle cose secondo me più belle e particolari (e non valorizzate da nessun esploratore o pseudo-fotografo passato prima di noi) mi ricorda un edificio francese, tipo le case di Parigi con il tetto in ardesia.
Entriamo dal piano interrato, dove oltre ai vari locali di servizio troviamo un grande archivio documentale, con diversi scaffali contenenti centinaia di raccoglitori ancora pieni di pratiche e documenti relativi all’attività della casa di cura.
Risaliamo al piano terra. Gli ambienti non sono particolarmente interessanti, essendo un abbandono abbastanza recente è tutto piuttosto moderno, in quanto si dovevano rispettare i criteri di sicurezza e le funzionalità di una struttura sanitaria. Saliamo le scale fino al primo piano. Qui troviamo il famoso lucernario con vetrata in stile Art Nouveau illuminare la balconata rettangolare che si affaccia sull’atrio sottostante.
La ringhiera è in ferro battuto e si intuisce che una volta dovevano esserci anche dei deliziosi lampioncini ai quattro angoli o forse delle fioriere, chissà. Il corridoio intorno è decorato con grandi quadri (litografie?) che rappresentano vari paesaggi e si aprono diverse porte che conducono in grandi stanzoni ormai vuoti.
Ha iniziato a piovere, parecchio, ci mettiamo su un balcone a mangiare il nostro pranzo con un bellissimo panorama sul giardino sottostante. Le cornici delle portefinestre sono finemente decorate e in alto c’è una grande testa di leone con un anello in bocca.
Torniamo dentro e continuiamo a esplorare l’edificio. Troviamo molte stanze per la degenza e alcuni locali adibiti a servizi particolari, come ad esempio la stanza per la parrucchiera. Saliamo di un altro piano, siamo al livello del lucernario. Qui ci sono dei locali probabilmente in disuso da un’epoca precedente a quella della casa di cura, infatti sono praticamente al grezzo e diversi muri divisori sono stati demoliti. Davanti ad una finestra ci sono diverse lastre eseguite al torace dei pazienti.
Il piano superiore, l’ultimo, è invece alquanto spettacolare, essendo di fatto un sotto tetto che gira intorno al cortile del lucernario. Alcuni locali sono completamente rivestiti in legno, con delle piccole finestre rotonde all’interno di piccoli abbaini. Abbiamo la possibilità di uscire sui terrazzini e ammirare da questo punto di vista i tetti spioventi con parafulmini, i camini, sognando di essere sui tetti di qualche palazzo di Parigi. Le infiltrazioni d’acqua sono parecchie all’interno dell’edificio e col tempo l’ultimo piano diventerà inagibile.
Finito di esplorare i sottotetti scendiamo di nuovo a piano terra per fotografare dal basso il lucernario. Sopra la porta di una stanza laterale rimane, piegato, un cartello che indicava una galleria fotografica. Non sappiamo se un evento successivo alla chiusura della casa di riposo o se fosse un’iniziativa svolta per i pazienti (o dai pazienti stessi).
La ciliegina sulla torta è la cappelletta, una stanza abbastanza nascosta dove rimane ancora l’altare con soffitto e muri affrescati.
Terminiamo il giro all’interno per poi uscire su di una grande terrazza laterale da cui si può vedere la villa in tutta la sua bellezza. C’è anche una vasca da bagno in cui ormai sono cresciute le piante (!). Per fortuna ha smesso di piovere e le nuvole scure fanno da ottimo sfondo per l’austero edificio.
Conclusioni
Un luogo che mi è molto piaciuto, sicuramente anche grazie al fatto che gli esploratori precedenti si sono limitati a riportare la sola “figurina” quindi la scoperta dei tetti, degli esterni e del resto è stata davvero piacevole. Un grande aiuto è stato dato dal meteo, la giornata piovosa e con cielo plumbeo ha sicuramente conferito un’atmosfera particolare. Mi spiace per quelli che l’hanno vista col sole… e peccato per i vandalismi, che nel frattempo saranno sicuramente aumentati.
Le foto qui presenti risalgono ad Aprile 2022.