Castello di P.
Maggio 2022.
Premessa
Non sapevamo di preciso le condizioni in cui avremmo trovato questo castello; dato che eravamo più o meno in zona, siamo andati a scoprirlo.
Storia
La storia racconta che il castello sia stato per diversi anni di proprietà di una famiglia straniera.
Esplorazione
L’accesso è stato molto semplice, fin troppo. La stanza che si presenta all’ingresso è più o meno come quella che avevo visto nelle foto, con il pianoforte, lo sgabello e il tappeto. Nella veranda di fianco però c’era qualcosa che non tornava: non c’era il vecchio dondolo da giardino bensì un tavolo rotondo con quattro sedie dall’aspetto recente, il tutto non troppo impolverato. Mi viene persino il dubbio che abbiamo sbagliato posto.
La stanza seguente invece rivela che il posto è quello giusto, ma che qualcuno ha rimosso buona parte del vecchio arredamento e ha iniziato una specie di ristrutturazione: la conferma è che premendo l’interruttore il lampadario si illumina. Le pareti sono scrostate ma sul pavimento c’è un tappeto in buono stato, così come il divano e le due poltrone. Anche nella sala successiva troviamo un tavolo impolverato ma in ottimo stato, con altre sedie uguali a quelle che c’erano nella veranda. Rimane tutto molto strano perché le pareti hanno la tappezzeria strappata e le finestre sono piene di ragnatele.
Saliamo lo scalone, dove non c’è più la corda corrimano che avevo visto nelle foto. Anche al primo piano ci sono situazioni contrastanti tra loro. Muri scrostati e un letto coperto da un telo di plastica verde piuttosto nuovo. La cameretta dei bambini che doveva essere piena di giochi ormai contiene solo i due letti. Ci sono ancora particolari degni di nota come una piccola fontanella che esce dalla bocca di un angioletto attaccata alla parete. Oltre una porta c’è un grande bagno al termine di una piccola scala. La rubinetteria sembra in ottimo stato, così come i sanitari; ci sono anche dei quadretti e dei grandi asciugamani pronti per essere usati quasi. Eppure anche qui le pareti hanno l’intonaco staccato in diversi punti (alcuni pezzi sono sul pavimento).
Nella grande camera da letto matrimoniale il letto è coperto da un cellophane nuovo, mentre il soffitto e le pareti sono molto rovinate. Appeso all’anta di un armadio a muro c’è una lunga vestaglia che mi ricorda una tunica nordafricana.
Torniamo al piano terra e attraversiamo un salotto con due grandi poltrone di velluto color mattone (molto anni ’70) di fronte ad un camino in pietra bianca. C’è anche una poltrona di plastica rosa e le tende appese, ma soffitto e pareti perdono pezzi di intonaco. Sembra quasi che la casa sia stata arredata in qualche modo giusto per fare delle foto per un annuncio immobiliare forse, senza affrontare prima la ristrutturazione. Ad ogni modo non siamo tranquilli e il luogo non ha quel feeling giusto per cui decidiamo di andarcene abbastanza velocemente.
Conclusioni
Peccato non essere arrivati in tempo, quando l’atmosfera di abbandono era molto più marcata grazie all’arredamento precedente e a tutti gli oggetti vissuti negli anni passati. Un’esplorazione un po’ così così, d’altronde l’Urbex è fatto anche di questo.
Le foto qui presenti risalgono a Maggio 2022.