Villa C.
Maggio 2022.
Premessa
Andiamo ad esplorare questa immensa villa, all’epoca non sapevo quanto fosse famosa nell’ambiente. Trattandosi di una villa, non mi ero documentato molto e questo è stato un bene per l’effetto sorpresa. Questo posto è conosciuto come Villa Conchiglia, nome attribuito grazie alla famosa scala decorata appunto con una grande conchiglia.
Storia
Una villa di cui si ha notizia fin dal secolo XVII, succeduta tra varie famiglie, conti, avvocati, pittori, ingegneri. Un monumento nazionale finito nell’abbandono e alla mercè di gentaglia con bomboletta, siamo in Italia.
Esplorazione
Dopo un ingresso sin troppo facile, ci troviamo subito nel maestoso, enorme salone. Il soffitto a volta e decorato è alto praticamente tre piani e sulle pareti interne si affacciano delle finestre raggiungibili dal corridoio al piano superiore. Sulla parete frontale ci sono tre grandi finestre circolari con delle tende gialle rimaste lì appese da più di cinquant’anni. Il pavimento del salone è stato rimosso, probabilmente rubato.
Ecco anche la famosa scala, una vera opera d’arte, sia per la sua architettura che per la decorazione della ringhiera in ferro battuto. Peccato che i soliti idioti abbiano pasticciato la parete e le nicchie con la vernice spray. Sopra alla scala c’è un ovale di vetro che serviva a illuminare dall’alto le rampe superiori.
Le stanze al primo piano sono un tripudio di soffitti a cassettoni, camini, enormi spazi e ci sono anche dei bagni che dovevano essere stupendi. Purtroppo quasi tutti gli specchi sono stati rotti e coperti di scritte. Dai corridoi si ha anche una vista meravigliosa sul grande salone sottostante, con i suoi affreschi alle pareti e le catenelle che scendono dal soffitto che dovevano sostenere grandi lampadari. Continuando a salire si arriva sui terrazzi da cui si accede alla stanzetta che ospita il lucernario della scala. Il vetro è circondato da una ringhiera arrugginita e dal soffitto pende una lampada in vetro e ferro battuto. Dai piani alti si ha anche una vista sui tetti della parte laterale della villa e le cascine retrostanti.
Proseguiamo l’esplorazione dei locali fino a raggiungere l’altra incredibile caratteristica di questo luogo, la cappelletta privata, che per le dimensioni potrebbe essere considerata una vera e propria chiesetta. Anche in questo caso ci sono delle finestre al primo piano che si affacciano dentro la cappelletta, permettendo di ammirare dall’alto l’altare e le file di panche. Con una scala si può scendere nella chiesetta, ci sono ancora le acquasantiere e nonostante qualche danno e qualche dipinto evidentemente mancante, lo stato di conservazione è piuttosto buono e soprattutto non vandalizzato.
Esploriamo altre camere e stanze con pareti coperte da parati e decorate con affreschi. Ritornando nel cuore della villa raggiungiamo una stanza con soffitti e pareti rosa decorati in maniera sublime con stucchi, geometrie e decori, un camino angolare e purtroppo il pavimento distrutto.
Ci spostiamo ancora e attraversiamo un corridoio dove c’è la porta dell’ascensore e di fianco un locale con tutti i pannelli elettrici necessari all’alimentazione della villa. Al termine del corridoio le grandi cucine, le dimensioni sono quelle dei castelli o di piccoli alberghi. Al centro del locale c’è una grande cucina a legna (o carbone) con due tubi dell’acqua che andavano a riempire un boiler sospeso alla parete, in questo modo il calore generato durante la preparazione dei pasti veniva usato anche per scaldare l’acqua che poi probabilmente veniva utilizzata per usi sanitari. Su un tavolo, in due recipienti d’epoca, troviamo dell’insalata fresca e un croissant, dalle cartacce vediamo che sono state comprate un paio di giorni prima in un supermercato della zona. Probabilmente qualche fotografo arredatore ha voluto costruirsi il set per delle foto un po’ discutibili.
Abbiamo visto praticamente tutto e usciamo nel giardino, che ormai sta diventando una giungla, per fare qualche foto esterna. Col senno di poi sarebbe stato bello provare a cercare la fontana nel giardino sul retro. Rimaniamo guardinghi e torniamo verso l’uscita, dove giace anche una vecchia Fiat Croma distrutta. Dalla strada che passa davanti al cancello si ha una bellissima vista d’insieme della villa, della chiesetta e del giardino. Facciamo le ultime fotografie e salutiamo questa meraviglia per dirigerci verso la meta successiva.
Conclusioni
Non sono un grande fan delle ville ma questa a mio avviso è davvero una meraviglia, anche come esplorazione è interessante viste le dimensioni e i diversi ambienti presenti. È molto frequentata dagli esploratori urbani di tutta Europa e nonostante gli anni di abbandono sembra ancora resistere abbastanza bene. Speriamo che rimanga così a lungo.
Le foto qui presenti risalgono a Maggio 2022.