Villa dei Manichini
Aprile 2022.
Premessa
Un luogo di cui non sapevo assolutamente nulla, in cui sono stato guidato senza sapere cosa avrei trovato.
Esplorazione
Nessun paragrafo relativo alla storia del posto, in questo caso, perché è una semplice casa di campagna come tante e non ho cercato nessun documento dove potessi trovare il nome dei proprietari. Per questo motivo, anche se è una cosa che non mi piace fare, questo luogo sono costretto a chiamarlo con un generico “Villa dei Manichini”.
La casa si trova in posizione piuttosto isolata ma stavamo per essere visti durante l’ingresso da una solitaria automobile di passaggio.
Una volta percorso il viale di ingresso ci troviamo nel giardino della casa, dove giacciono le carcasse di due auto, parzialmente inglobate dalla vegetazione. Penseremo a loro in un secondo momento, entriamo nella casa dove troviamo un piccolo soggiorno buio e pieno di scatole, giornali, disseminati ovunque. Una piccola scala sale al piano superiore. Qui c’è il locale più caratterizzante dell’abitazione, una camera da letto con il soffitto parzialmente crollato, un armadio contenente ancora vestiti appesi, un passeggino anni ’70, un comò con specchio e un manichino femminile in piedi che indossa dei boxer e guarda un busto con testa di un altro manichino femminile posizionato sulla testiera del letto matrimoniale. Di sicuro qui è passato qualche fotografo “arredatore” che ha messo in scena questo “set”, una stanza quanto mai bizzarra ma anche malinconica.

Sul comò ci sono ancora dei barattoli di creme femminili e un vaso di vetro contenente dei fiori finti.
Il primo piano non offre molto di più. Due bagni di cui uno in stile anni ’90 con vasca da bagno idromassaggio angolare e un mobile bianco e giallo limone e l’altro più piccolo fermo agli anni ’70. In fondo al corridoio, un grande locale pieno di vecchi mobili, sedie, scatoloni e un ultimo locale sottotetto con damigiane, legnami e piante rampicanti che si sono fatte strada dal bosco cresciuto esternamente.
Tornando al piano terra trovo una rimessa colma di masserizie, un paio di botti in cemento per il vino e niente di interessante. Quindi esco in giardino per le due auto, la cosa più bella di questo posto a mio avviso perché inglobate dall’edera e quindi fotograficamente molto carine. Una è una Fiat 850 Sport Coupé azzurra, senza motore e che sembra abbia subito un tamponamento. L’altra è una Fiat 1100 D messa ancora peggio, senza lo sportello del bagagliaio, incidentata gravemente e mangiata dalla ruggine.



In un piccolo box chiuso da una catena giace una Lancia Delta degli anni 80, di cui non posso valutarne bene lo stato ma è senza targa e senza i vetri delle luci posteriori, coperta da un bianco strato di intonaco piovuto dal soffitto.
In mezzo al giardino c’è anche un pozzo, completamente avvolto dalla vegetazione e nella parte di prato sul lato sinistro dell’abitazione c’è un alto scivolo per bambini, pieno di foglie secche e prossima preda delle piante rampicanti.
Conclusioni
Un’esplorazione abbastanza veloce ma carina, soprattutto per le auto abbandonate semi-fagocitate dalla natura.
Le foto qui presenti risalgono a Aprile 2022.