Chiesa S. G.

Ottobre 2021.

Premessa

Questa è una chiesetta abbandonata che pur essendo in un luogo da me ben conosciuto, non avevo mai considerato. Forse perché dall’esterno l’abbandono non è così evidente. Sta di fatto che quest’estate ho effettuato un giro di ricognizione scorgendo un possibile ingresso. A ottobre, con la giusta luce di una giornata nuvolosa ho deciso di intrufolarmi per esplorarla.

Storia

Ho scoperto che questa chiesa è piuttosto antica, infatti è stata costruita nella seconda metà del 1600. Non ho trovato alcuna notizia sul perché sia stata abbandonata. Né ho capito se sia stata sconsacrata o meno. Non credo che verrà mai sistemata e prima o poi crollerà sotto il peso degli anni e degli agenti atmosferici.

Esplorazione

La chiesa confina con il cortile di un’altra casa e il punto d’ingresso è proprio di fronte alla cuccia di un cane legato alla catena. Già in precedenza, avvicinandomi per scrutare se l’ingresso fosse di nuovo praticabile, si era messo ad abbaiare, così mi sono avvicinato quatto quatto e all’ultimo momento sono scattato dentro in modo da non dargli il tempo di vedermi ed abbaiare. Piano riuscito! Sono nella chiesa, davanti al presbiterio, che è sopraelevato di tre scalini rispetto al resto della navata. In alto vedo subito un pulpito in legno con ancora delle decorazioni visibili. Non ci sono panche e i dipinti che dovevano una volta arricchire gli altari laterali e quello principale sono stati asportati (spero messi in salvo).


Inizio a scattare foto in prossimità dell’ingresso principale. Non ci sono acquasantiere ma sono rimasti solo due confessionali in legno, uno a tre posti (si potevano confessare due fedeli alla volta?) e uno classico con inginocchiatoio esterno. Il pavimento della chiesa è ricoperto da detriti, solo in alcuni punti si riescono a vedere le mattonelle che mi sembrano essere di pietra; davanti ai gradini del presbiterio c’è una specie di lapide che però non ho avuto la prontezza di ripulire magari con acqua per riuscire a leggerne le iscrizioni.
Le pareti, che si stanno scrostando, riportano ancora le croci dipinte della via crucis, forse sotto ognuna di esse c’era un quadro. Il cornicione decorato che gira tutto intorno è ancora in buono stato, mentre il soffitto in alcuni punti è crollato, svelando l’assito del tetto. Resiste ancora, ma si sta staccando in un angolo, l’affresco di una croce con cornice in stucco (o legno?).
I due altari delle cappelle minori come detto non hanno più i quadri ma sono rimasti dei dipinti murali lungo gli archi a volta.
Dietro l’altare principale c’è quel che rimane del coro in legno e sulla parete una grande cornice con colonne in marmo e sculture di puttini a sovrastarla.

Pur essendo piccola, la chiesa offre parecchi spunti e mi sorprendo perché pensavo di trovare una situazione peggiore o che magari fosse usata come deposito per masserizie varie.
La temperatura interna è ancora più bassa di quella fuori, ma non c’è odore di muffa; forse l’ambiente poco umido ha aiutato la chiesa a mantenersi così internamente, nonostante i secoli.
Mi muovo lentamente e facendo attenzione a non fare troppo rumore calpestando le macerie, perché sento spesso delle voci molto vicine fuori dalla chiesa, che è circondata da case e vie abitate.
Dal presbiterio entro nella sagrestia, dove ci sono due WC e un lavandino appoggiati davanti alla finestrella. Non ho trovato impianti idrici nella chiesa, quindi penso che qualcuno che doveva buttarli li abbia semplicemente abbandonati lì.
Dalla stanza, in un muro, parte la scaletta curva che porta al pulpito. Mi assicuro che la scala non sia di legno e salgo. È strettissima e con lo zaino in spalla quasi mi incastro al momento di affacciarmi sul pulpito. Ovviamente non ci salgo perché il pavimento è di legno e da sotto avevo visto che non sarebbe stato saggio caricarlo con del peso. Fotografo la colomba dipinta sul tettuccio del pulpito e faticosamente ridiscendo la scaletta/budello. Attraverso la stanza della sagrestia, il cui soffitto di legno sta crollando, per raggiungere un’altra porta che conduce ad una minuscola stanzetta dal soffitto a volta gotica.

Torno nella navata per scattare qualche altra foto e mi preparo per uscire rapidamente in modo da evitare ancora il cane ed eccomi di nuovo fuori.
C’è anche un piccolo campanile vicino alla chiesa ma il suo portone è chiuso e comunque salire vorrebbe dire pericolo di farsi male e di farsi vedere da fuori senz’altro… non ne vale assolutamente la pena, quindi torno verso l’auto mentre la luce del pomeriggio inizia a diminuire.

Conclusioni

A parte quella dell’ospedale G. S. non avevo ancora esplorato una chiesa abbandonata. Pur essendo piccola mi è piaciuta parecchio, merito anche della luce diffusa che ha conferito la giusta atmosfera.

Le foto qui presenti risalgono a Ottobre 2021.